Gli Artamani, ovvero i “contadini guerrieri”. Di Lorenzo Utile.

Due giovani 'contadini guerrieri'.

Storia di una misteriosa associazione nata in Baviera negli anni Venti del secolo scorso, che proclamava il rinnovamento etnico per la rinascita della Germania.

I personaggi: Hentschel, Kottenrodt e Tanzmann.

Era da poco iniziato il 1926 quando, a Monaco di Baviera, nacque la Bund Artam e.V. ovvero la Lega degli Artamani o Artamanen-V che, l’anno dopo la conquista del potere da parte del partito nazista, vennero inglobati nella Gioventù Hitleriana, la Hitlerjugend. Il nome si riferiva all’appello di Willibald Hentschel (1858-1947), che nel “Niegard Zwei”, pubblicato nel 1923, augurava una comunità di combattenti, con caratteristiche che richiamavano la cavalleria medievale. Successive interpretazioni fanno risalire il nome alle parole dell’alto tedesco antico “Art” (agricoltura) e “Manen” (uomini), sebbene già nel 1910 lo stesso Hentschel avesse già dichiarato che “Artam” derivava dal persiano antico, per poi contraddirsi e darne altre indicazioni etimologiche, il che fa supporre che in realtà si sia trattato di un termine da lui stesso inventato. Il motivo ideologico ispiratore della Lega degli Artamani era comunque il fare rivivere la gloria della Grande Germania, per cui era logico che il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP) lo accogliesse nel proprio organico, per coinvolgere l’intera gioventù tedesca, intesa come movimento etnico. Con Hentschel, l’ideologia degli Artamanen venne propugnata da Wilhelm Kotzde-Kottenrodt e Bruno Tanzmann, che diffusero le proprie considerazioni nel 1924, con la Scuola Tedesca dei Contadini, base da cui il programma prevedeva il coinvolgimento dell’intero movimento giovanile della Germania nella critica fase fra le due guerre.

Willibald Hentschel.

Willibald Hentschel, scrittore, attivista politico e animatore del Movimento Agrario propugnatore della purezza del Volksdeutsche, cercò di rinnovare la razza ariana attraverso una varietà di schemi, tra cui l’allevamento selettivo e la poligamia, il tutto in un ambiente rigidamente rurale. Hentschel ebbe la fortuna di brevettare una tintura color indaco, che gli fece guadagnare un vero e proprio patrimonio, grazie al quale acquistò due vaste tenute in Slesia, facendone il fulcro della propria attività socio-politica. Fin dal 1882, appena 24enne, Hentschel cominciò a frequentare associazioni e movimenti politici, in particolare a Dresda, dove entrò in contatto con la “Deutsche Reform”, la “Dresdner Reformverein” e specialmente la “Deutscher Reform-Verein”. Dal 1887 fu attivo collaboratore del giornale “Antisemitische Correspondenz”, dove pubblicò articoli antifemministi sugli ideali dell’allevamento umano. Nel 1889 fu uno dei fondatori del Partito Sociale Tedesco, gruppo antisemita guidato da Max Liebermann von Sonnenberg (1848-1911), ufficiale dell’esercito imperiale, diventato celebre come politico ed editore antisemita, propugnatore di molte campagne propagandistiche contro gli ebrei tedeschi, caratteristica centrale della politica nazionalista nella Germania di fine ‘800.

Nel 1901 Hentschel pubblicò il libro “Varuna”, in cui esplorava le presunte origini della razza ariana, che lo resero molto popolare nell’ambiente dell’estrema destra, e nel quale sostiene che lo svolgersi della storia è regolato dal processo di purificazione razziale e dall’energia e dallo spirito che guidano questa aspirazione.

Due anni dopo, con Theodor Fritsch (1852-1933) fondò la rivista antisemita “Hammer”, nella quale paventava il pericolo che il popolo tedesco fosse “semitizzato” dalla democratizzazione e dallo spopolamento delle zone rurali.  Per altro, gli scritti ferocemente antisemiti di Fritsch contribuirono notevolmente a radicalizzare l’antisemitismo in Germania, nel passaggio dal 19° al 20° secolo. Nel 1904 Hentschel pubblicò “Mittgart”, in cui delineava un piano per inviare mille donne etnicamente pure, e cento uomini scelti per abilità militare e atletica, in tenute di campagna appositamente organizzate, con il solo compito di procreare.

Secondo il progetto Mittgart, al compimento del 16° anno, i figli dovevano lasciare le tenute per viaggiare in Germania e rinnovare il ceppo razziale. Sosteneva che, con il passare del tempo, la campagna sarebbe diventata l’unico posto dove si sarebbero trovati tedeschi puri, mentre le città avrebbero ospitato persone biologicamente inadatte che sarebbero morte rapidamente per selezione naturale. Hentschel, nazionalista manifestamente ateo e fortemente contrario al Cristianesimo, attirò forti critiche da parte delle principali figure religiose, e anche da parte di altri nazionalisti xenofobi, indignati da ciò che consideravano un attacco alla sacra istituzione della famiglia. Superando diverse difficoltà riuscì a fondare un proprio Mittgart-Bund per pubblicizzare la sua idea, e tentò anche di creare una sua colonia personale in Bassa Sassonia, progetto poi accantonato alla fine del 1940, perché non riscosse successo. Dopo la prima guerra mondiale moderò le sue idee, propugnando una migrazione di massa dell’etnia tedesca nella Germania orientale, con lo scopo di espellere le comunità polacche stanziate in quel territorio, aspirando a fare di questi coloni la spina dorsale del movimento Artaman. Una visione che trovò sostenitori fra alcuni che sarebbero diventati fra i principali leader del Terzo Reich, fra cui Heinrich Himmler e Walther Richard Darrè, teorico del nazismo e attivo propagandista del mito del sangue e della purezza razziale.

Il 1° agosto 1929, Hentschel (che nel frattempo si sposò ed ebbe cinque figlie) entrò nel NSDAP con la tessera n.144649 e si dedicò alla tenuta di Seiffersdorf in Slesia, oggi Radomierz. Durante il secondo conflitto venne poi messo in ombra da altre figure di leader, fra cui Alfred Rosemberg, e morì nel 1947 a Berg, nell’Alta Baviera. Le teorie di Hentschel ebbero comunque un notevole numero di seguaci e ammiratori, come Erich Ludendorff e lo stesso Adolf Hitler, sebbene nel ’41 Henschel avesse lasciato il partito nazionalsocialista. Per la cronaca, pare sia stato Willibad Hentschel a proporre, diffondere e imporre il saluto con il braccio destro teso.

Con Hentschel, altro personaggio di riferimento fu Rudolf Wilhelm Kotzde-Kottenrodt (1878-1948) insegnante, scrittore e giornalista nativo di Gohlitz. Compì gli studi a Nauen e quindi all’Istituto Preparatorio di Berlino poi, dal 1896, al seminario per gli insegnanti delle scuole cittadine. Nella Pasqua del 1899 entrò come insegnante nel servizio comunitario di Berlino, ma vi rinunciò nel 1907 per motivi di salute. Dal 1909 Kotzde fu scrittore e giornalista freelance e si stabilì a Rathenow. Dal 1908 pubblicò i “Libri Popolari per la Gioventù di Magonza” e, dal 1909, il “Libro Tedesco per la Gioventù”.Combattè nella Grande Guerra, fu ferito e soffrì di febbri durante le battaglie delle Fiandre, e nel 1915 tornò a Rathenow e completò il romanzo “Frau Harke”, che aveva iniziato prima dello scoppio della guerra nel 1914. Nel 1918 si trasferì nella Foresta Nera, dove divenne membro dell’Associazione Tedesca e fondò l’organizzazione giovanile etnica “Adler und Falken”. Nel maggio 1920 incontrò Adolf Hitler ad un evento organizzato dallle associazioni etniche tedesche a Monaco e nel ’21 cominciò a collaborare assiduamente all’organo di stampa del partito nazista, il “Volkischer Beobachter”.

Nel 1929 divenne testimonial dell’Associazione Tedesca di Falconeria e nel maggio 1933 aderì al NSDAP con tessera n. 3.024.478, diventando membro onorario dell’Associazione degli Insegnanti Nazisti. Nel 1934 fu consulente per l’etnia tedesca al ministero dell’Agricoltura e nel 1939 venne assunto all’Istituto per la ricerca e la eliminazione dell’influenza ebraica sulla Chiesa tedesca.

Nel 1927 Robert Mielke (1863-1935) fondò la Comunità Wilhelm Kotzde (in seguito Comunità Wilhelm Kotzde Kottenrodt) per promuovere l’opera letteraria e l’ideologia etnica, che dopo la guerra venne rifondata nel 1951 dall’ex leader federale della Falkenschaft, Karl Dietrich (1899-1983). Oltre agli scritti di Kotzde-Kottenrodt furono pubblicati anche quelli di autori estremisti di destra o etnici come Hans Venatier, Hans Heyck, Heinrich Zillich e Theodor Seidenfaden. Il terzo personaggio di riferimento della Lega degli Artamani fu lo scrittore ed editore Bruno Tanzmann (1878-1939), cresciuto con il fratello minore Edwin nella fattoria dei nonni a Waltersdorf nell’Alta Lusazia. Da giovane viaggiò da Anversa via Genova a Siracusa, poi rientrò in Germania per il servizio di leva a Dresda, poi tornò nella tenuta dei nonni come agricoltore. Iniziò a scrivere poesie e racconti, fra cui il testo “Madre e figlio” che vinse un premio al concorso Durerbund e fu pubblicato nell’antologia “Am Lebensquell” del 1908, destando l’attenzione del critico letterario, storico e scrittore Adolf Bartels (1862-1945), autore di storie della letteratura e romanzi a sfondo storico di genere Volkisch, convinto antisemita e fervente sostenitore del nazismo, nonché editore della rivista “Deutsches Schriftum” fondata nel 1907 e da lui diretta fino al 1933. Bartels trovò una ideale corrispondenza fra le proprie concezioni socio-culturali e gli scritto di Tanzmann, il quale dava rilevanza alle teorie sull’evoluzione razziale, che ponevano la letteratura ebraica sul gradino più basso di una ideale scala stilistica e contenutistica, e individuava inoltre una letteratura cripto-ebraica, che aveva tra gli esponenti più noti Hermann Hesse e Thomas Mann, che Bartels collegava all’ebraismo per stile, ambiente sociale, vicende biografiche e punti di vista liberali e tolleranti. Adolf Bartels coinvolse Tanzmann nel nazionalsocialismo e nel 1910 Bruno Tanzmann si trasferì con il fratello Edwin nella città giardino di Hellerau e lì aprì una libreria con annessa sede della letteratura itinerante. Nel 1914 fu arruolato combatté con la brigata di fanteria Graf von Pfeil del Landwehr di Sassonia sul Fronte Orientale. Utilizzando donazioni di libri realizzò una biblioteca da campo con 6.000 volumi, che andò persa durante i disordini del dopoguerra. Dopo la fine del conflitto Ilse Ferchland, figlia di un architetto statale, di quasi 20 anni più giovane, e si trasferì nel quartiere delle ville e delle case di campagna di Hellerau dove, nel 1919, fondò nel 1919 la casa editrice Swastika, che dopo non molti anni ebbe enormi problemi finanziari e dovette essere chiusa.

Un testo sull’argomento.

Nel 1920 Tanzmann fondò la prima scuola agricola tedesca a Hellerau e pubblicò una rivista con lo stesso titolo. Nel ‘23 ristampò nella rivista l’appello alla gioventù di Willibald Hentschel per fondare una comunità cavalleresca di guerrieri, denominata Artam e fu cofondatore del movimento Artamanen. Nessuna delle iniziative imprenditoriali di Tanzmann ebbe successo duraturo, e alla fine ne risentì anche l’unione familiare. Nel 1933 tentò con il giornale domenicale “Weltwacht der Deutschen”, che voleva orientare sulla “germanicità della Terra” per trovare una solida base economica. Questo giornale conteneva anche una “Critica delle lamentele nel Reich tedesco”, che lo portò sempre più in disparte. Nel ‘35 fece anche commenti critici sulla politica ebraica e sulla ricerca razziale. La sua richiesta di adesione al NSDAP fu respinta nel 1937 a causa della “diffamazione dei compagni di partito di alto rango” e, nonostante avesse ricevuto uno stipendio onorario di 1.000 Reichsmark da Adolf Hitler nel 1935 come “campione nazionale”, il giornale fu avvertito di “disdegnare i principi dello stato nazionalsocialista e diffondere notizie false”. Preso dallo sconforto, nel 1939 si suicidò.

La dottrina degli Artamanen

Il gruppo degli Artamanen rappresentava un’ideologia folkloristica, agrario-romantica del sangue e del suolo e propagava il servizio di lavoro volontario in agricoltura. Secondo la loro immagine, Artam significava “rinnovamento dalle forze primordiali del popolo, dal sangue, dalla terra, dal sole e dalla verità”. Gli Artamani volevano vivere nelle province orientali tedesche in una comunità il più possibile autosufficiente, in campagna e con attività agricola, per formare un muro contro l’intrusione e l’impiego di lavoratori stagionali polacchi nel periodo del raccolto. Dal 1927 la comunità Artaman fu strutturata gerarchicamente, nella convinzione che il destino della Germania non sarebbe stato deciso a Occidente, sul Reno o sulla Ruhr, ma sulla Vistola e sul Memel.

A partire dal 1923 circa, all’interno della Bundische Jugend si affermò l’idea di viaggi transfrontalieri nelle aree perse dal Reich durante la prima guerra mondiale, per riportarle all’interno della nazione. C’erano stretti legami personali tra le alleanze coinvolte e gli Artamani, tanto che i viaggi lungo il confine possono essere visti come un precursore o uno sviluppo parallelo al desiderato insediamento orientale.

Sebbene Hentschel diresse formalmente l’associazione fino al 1927, Friedrich Schmidt prestò servizio come cancelliere fino a quando Hans Holfelder dell’NSDAP non subentrò nella carica. Altre figure di spicco dell’associazione erano il già citato Bruno Tanzmann della Scuola tedesca degli agricoltori, Wilhelm Kotzde-Kottenrodt, fondatore e leader degli Eagles and Falcons, e August Georg Kenstler, redattore della rivista Blut und Boden. Molti Artamani erano anche membri degli Eagles and Falcons, che fondarono il proprio ufficio Artamans e, in disaccordo, pubblicarono il supplemento speciale The Artamans. Responsabile di ciò fu Hans Teichmann, che in seguito divenne caporedattore della rivista The Comings. I membri dell’Artamanen provenivano dalle seguenti associazioni e gruppi giovanili: Eagles and Falcons, Travelling Journeymen, Wandervogel Deutscher Bund, Scout Movement, Quickborn, Freischar Schill, Schilljugend, Sudetendeutscher Wandervogel, Österreichischer Wandervogel, Finkensteiner Bund, Bund der Lichtfreunde; dalle associazioni militari Wehrwolf, membri delle SA e del NSDAP, Giovane Ordine tedesco, Jungstahlhelm, Kyffauserbund; C’erano anche giovani agricoltori, molti provenienti dalla Transilvania, e successivamente membri della Gioventù Operaia Socialista.

Nel 1927 Georg Wilhelm Schiele fondò una “Società degli amici del movimento Artaman” e cercò sostegno nei circoli finanziariamente potenti. Tra i membri figuravano alcuni nazionalsocialisti di spicco successivi come il Reichsbauernfuhrer Richard Walther Darré, il suo stretto collega Horstrechnerbach, il comandante di Auschwitz Rudolf Hoss, il primo ministro del Meclemburgo Walter Granzow, il capo del principale ufficio di formazione del NSDAP, il già citato Friedrich Schmidt e il Reichsführer SS Heinrich Himmler, che fu confermato Gauführer del Bund Artam in Baviera il 21 dicembre 1929 al Reichsthing degli Artamani a Freyburg an der Unstrut, al quale era stato nominato da Holfelder a metà del 1928. I relatori dell’evento a Freyburg erano lo scrittore etnico Georg Stammler, Max Robert Gerstenhauer, Hans Severus Ziegler, Ernst Niekisch, Friedrich Muck-Lamberty, Kleo Pleyer, Alfred Rosenberg e Baldur von Schirach.

Al Reichsthing del 1929 la Lega Artam si sciolse. La maggioranza attorno alla leadership federale escludeva la minoranza, che allora si faceva chiamare “Gli Artamani”. Le comunità confederate per il lavoro agricolo e l’insediamento” furono costituite in un’alleanza separata con Fritz Hugo Hoffmann come leader federale. Ciò segnò l’inizio del declino del movimento. L’attività insediativa degli Artamani, ancora agli inizi, giunse al termine. Dopo lo scioglimento e la messa al bando di tutte le altre organizzazioni dell’associazione giovanile e del movimento giovanile libero nel corso del conformismo dei nazionalsocialisti, la Lega Artaman fu l’unica eccezione ad essere incorporata nella Gioventù Hitleriana il 7 ottobre 1934.

Nel 1942, il leader della Gioventù del Reich, “in segno di apprezzamento per il servizio reso al movimento Artaman”, approvò che il vecchio distintivo Artaman (scudo blu con una runa vincolante e otto stelle) potesse essere indossato con l’uniforme di servizio della Gioventù Hitleriana da ex membri del movimento Artaman. l’Associazione nazista degli Artamani e il Bund Artamanen e.V. Il distintivo era indossato sul taschino sinistro sotto il distintivo del partito. Il numero totale dei giovani attivi nel movimento Artaman tra il 1920 e il 1933 è compreso tra 25.000 e 30.000. Nel settembre 1966 venne inviata per la prima volta una “Newsletter Artam” da e per i vecchi Artamani, da cui uscirono i “fogli Artam” di un “Circolo degli amici degli Artamani”, che si riuniva regolarmente in una riunione federale a Oberwesel fino al suo scioglimento nel 2001 fu trasferito all’“Uberbundischer Kreis”. L’idea di Artam è stata ripresa nel 2007 da Volkmar Weiss sotto forma di un romanzo distopico.

I nuovi Artamani

Dall’inizio degli anni ’90, tra Teterow e Gustrow, nel Meclemburgo-Pomerania, si sono stabiliti diversi gruppi che seguono la tradizione degli Artamani e vengono talvolta definiti “Neo-Artamani”. Nel 1992 da 10 a 20 giovani degli insediamenti si rivolsero alla cerchia di amici ormai completamente superata e presentarono all’assemblea federale il “concetto Koppelow”. Provenivano da varie associazioni giovanili etniche della nuova destra come il Deutsch-Wandervogel, i Traveling Journeymen, il Freibund e la Gioventù Nazionale della Bassa Sassonia. La newsletter di Artaman parlava dell’obiettivo di costruire “un insediamento in crescita organica di persone culturalmente consapevoli nel cuore della Germania”. I coloni moderni provengono da gruppi eterogenei come i Camerati Liberi, l’NPD o organizzazioni religioso-esoteriche. Anche ideologicamente non possono essere equiparati ai vecchi Artamani: il fondamento ideologico dei nuovi coloni è molto più differenziato; Si tratta anche di insediamenti mirati in determinate aree per instaurare localmente una cultura quotidiana estremista di destra. L’Irminsul viene utilizzato come simbolo identificativo, il cosiddetto Albero del Mondo, già simbolo dell’associazione di ricerca tedesca Ahnenerbe fondata da Heinrich Himmler come istituto di ricerca delle SS.

Molti contadini collegavano i loro concetti ad “aspetti di esoterismo, eco-movimento e protezione degli animali”, secondo la Fondazione Amadeu Antonio. Andrea Röpke scrive: “C’è il clima di chi viene scelto. La gente nei villaggi dovrebbe essere evangelizzata in modo missionario”. Il portale Endstation Rechts definisce questi coloni “nazionalisti” e “di destra”. Marius Hellwig della Fondazione Amadeu Antonio descrive i Neo-Artamani come “un’élite di destra. […] Non fanno bullismo, non hanno tatuaggi, non mostrano bandiere naziste. Si comportano in modo insospettabile, beneducato”. L’idea di base è ripresa da altri gruppi estremisti di destra: “insediamento mirato di persone che la pensano allo stesso modo, compresa la creazione e la vita di proprie infrastrutture e reti”. Lo sostiene, tra gli altri, il micropartito estremista di destra Der III.

Bibliografia:

Stefan Brauckmann: Artamanen als völkisch-nationalistische Gruppierung innerhalb der deutschen Jugendbewegung 1924–1935. In: Jahrbuch des Archivs der deutschen.

Walter Dietrich: Artam Siedler, Siedlungen, Bauernhöfe. Versuch einer Dokumentation über die Siedlungsgebiete der Artamanen in den Jahren 1926–1945. Selbstverlag, Witzenhausen 1982.

Peter Schmitz: Die Artamanen: Landarbeit und Siedlung bündischer Jugend 1920–1945. Bad Neustadt an der Saale 1985.

Matthias Piefel: Bruno Tanzmann. Ein völkischer Agitator zwischen wilhelminischem Kaiserreich und nationalsozialistischem Führerstaat. In: Walter Schmitz (Hrsg.), Clemens Vollnhals (Hrsg.): Völkische Bewegung – Konservative Revolution – Nationalsozialismus. Aspekte einer politisierten Kultur. Thelem, Dresden 2005.

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