Chi siamo.

La Rivista ‘Storia Verità’ è nata oltre 30 anni fa per colmare un vuoto e per combattere, con gli strumenti dell’intelletto e in virtù dell’amore per la libertà di espressione, il ‘conformismo’ storiografico che ha inquinato, a nostro parere, a partire dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale, buona parte il settore della storiografia, soprattutto quella riguardante l’epoca delle grandi ideologie, cioè il Novecento. Per decenni, infatti, i presunti detentori della ‘verità storica’ facenti riferimento a potentati politici e finanziari, hanno lavorato per ‘aggiustare’ la Storia e modellarla ad immagine e somiglianza di convinzioni ideologiche che nulla hanno a che fare con la suddetta ‘verità storica’, negando nel contempo dignità culturale e attendibilità non soltanto ai ricercatori ‘tradizionalisti’, ma a tutti coloro i quali non condividevano determinati principi interpretativi. In buona sostanza, i detentori del Potere, forti dell’appoggio supino e incondizionato della scuola e dell’università, hanno di fatto negato a più soggetti l’opportunità di esprimere liberamente e con cognizione di causa opinioni circa la Storia intesa come genesi non del tutto casuale della specie umana. ’Storia Verità’, che si avvale di uno staff di Collaboratori di livello tra i quali – ne citiamo soltanto alcuni: Roberto De Mattei, Lucio Brignoli, Mario Bernardi Guardi, Giulio Alfano, Primo Siena, Marco Cimmino, Maurizio Cabona, Roberto Mauriello, Mario Bozzi Sentieri, Tommaso Romano, Fabio Bozzo, Giulio Vignoli, Luciano Garibaldi, Piero Vassallo, Michele Rallo, Alain De Benoist, Cristina Bardella, Giuseppe Moscatt, Roberto Roggero, Andrea Lombardi, Paolo Deotto, Marco Iacona, Giuseppe Brienza, Lucio Brignoli) può, al contrario, contribuire a ribaltare questo criterio o prassi di indagine mistificatorio e inadeguato, dando spazio alla rivisitazione obiettiva, e quindi non conformista, di eventi che hanno determinato, nel bene e nel male, quei cambiamenti epocali ai quali stiamo assistendo e dei quali, purtroppo, molti italiani non sono ancora in grado di darsi una spiegazione logica. Impossibilità determinata, come si è accennato, da decenni di disinformazione pilotata. Il tutto per offrire al lettore non certo soluzioni definitive, bensì un’opportunità di scelta e soprattutto strumenti che lo possano aiutare a decrittare il presente attraverso un’onesta e corretta comprensione del passato. La Storia non è, infatti, una disciplina morale, ma possiede una sua specifica etica che va rispettata.

The magazine ‘Storia Verità’ was born over 30 years ago to fill a gap and to fight, with the tools of the intellect and by virtue of the love for freedom of expression, the historiographic ‘conformism’ that has polluted, In our opinion, since the end of the Second World War, much of the field of historiography, especially that concerning the era of great ideologies, that is, the twentieth century. For decades, in fact, the alleged holders of ‘historical truth’ referring to political and financial potentates, have worked to ‘adjust’ history and shape it in the image and likeness of ideological beliefs that have nothing to do with the aforementioned ‘historical truth’, while denying cultural dignity and reliability not only to ‘traditionalist’ researchers, but to all those who did not share certain principles of interpretation. In essence, the holders of Power, strengthened by the supine and unconditional support of school and university, have in fact denied to many subjects the opportunity to freely and knowingly express opinions about history understood as not entirely random genesis of the human species. ‘Storia Verità’, which has a staff of high-level Collaborators among whom – we mention only a few (Roberto De Mattei, Souad Sbai, Lucio Brignoli, Mario Bernardi Guardi, Giulio Alfano, Primo Siena, Marco Cimmino, Roberto Mauriello, Mario Bozzi Sentieri, Fabio Bozzo, Maurizio Cabona, Tommaso Romano, Giulio Vignoli, Luciano Garibaldi, Piero Vassallo, Andrea Lombardi, Paolo Deotto, Michele Rallo, Alain De Benoist, Giuseppe Moscatt, Cristina Bardella, Mario Agnoli, Marco Iacona, Giuseppe Brienza, Lucio Brignoli) can, on the contrary, help to overturn this criterion or practice of mystifying and inadequate investigation, giving space to the objective, and therefore non-conformist, revisiting of events that have determined, for better or for worse, those epochal changes we are witnessing and which, unfortunately, many Italians are not yet able to give themselves a logical explanation. Impossibility determined, as mentioned, by decades of pilot misinformation. All this to offer the reader not definitive solutions, but an opportunity for choice and above all tools that can help him to decrypt the present through an honest and correct understanding of the past. History is not, in fact, a moral discipline, but has its own specific ethics that must be respected.

Alberto Rosselli (Direttore responsabile).