La Tartaria, un mistero ancora insoluto. Di Tito Spina.

Manoscritto descrittivo della Tartaria (Giovanni Botero).

Una civiltà perduta, un impero potente, esteso dal Mar Caspio fino alle coste orientali dell’Asia, di cui oggi si sa ancora pochissimo.

Gli appassionati di misteri di civiltà perdute, affermano che la Grande Tartaria sarebbe stato uno dei più vasti e potenti imperi mai esistiti, i cui limiti andavano dalle coste del Mar Caspio fino all’Oceano Pacifico, comprendendo tutta l’Asia centrale, che sarebbe durato per diversi secoli, fino al 1775 circa. In sostanza, un antico ordine che avrebbe avuto nelle proprie mani il controllo del Paese più grande del mondo. Un dominio terminato a causa di numerose catastrofi naturali, fra cui una enorme inondazione di fango e detriti, e attacchi esterni di vario tipo. Alcuni libri di storia fanno menzione di questa antica civiltà, specialmente per quanto riguarda le regioni siberiane, le cui tracce non sarebbero del tutto scomparse. Di certo, vi sono antiche mappe che riportano la Grande Tartaria, ma già nel 18° secolo, la misteriosa Tartaria comincia a non venire più riportata.

Tartaria Magna

L’uso classico di riportare nomi latini nelle antiche mappe geografiche, riportano la Tartaria Magna come territorio sconosciuto alle nozioni europee, nella zona in prossimità dei Monti Urali, con diramazioni in Asia Centrale fino alle coste orientali del Pacifico, e comprendeva tutto il Caspio e il Ponto, il territorio del Volga e del Caucaso, Volga-Urali, Siberia, Asia interna, Mongolia e Manciuria. Prima del 18° ben pochi, in Occidente, conoscevano quelle remote regioni, nonostante la grande diffusione dei rapporti di viaggio di esploratori come Marco Polo e i primi monaci che si avventurarono fra le tribù della Cina settentrionale. Il mistero sulle supposte grandi ricchezze e immensi tesori che queste terre custodivano, era quindi notevolmente alimentato, come si può immaginare. L’intera zona era indicata sinteticamente come Tartaria, e i suoi abitanti Tartari o Tatari. Con le grandi esplorazioni dell’Età Moderna, e la sempre maggiore comprensione del concetto di geografia rispetto alle terre emerse, in Occidente si cominciò a dividere la Tartaria in parti più definite. Così, il Khanato di Crimea era la Piccola Tartaria, la regione siberiana era indicata come Grande Tartaria o Tartaria russa, la Manciuria era la Tartaria Cinese, l’Asia Centro-occidentale era la Tartaria Indipendente. Con il mistero che circondava i grandi tesori di terre sconosciute, erano però anche alimentate le credenze sui terribili custodi di tali ricchezze, che per altro avevano terreno facile sui ricordi delle invasioni degli Unni e dei Mongoli, su cui si basa infatti l’origine del termine Tartaria, con riferimento al regno degli inferi della mitologia greca. Con la sempre maggiore conoscenza della grande regione definita Tartaria, venne abbandonato il significato negativo, per altro ancora utilizzato durante il 19° secolo, pur sulla base sei rapporti compilati dai missionari gesuiti e la sempre maggiore identificazione della Tartaria Cinese con la Manciuria.

Il caso von Humboldt

Fondamentali le testimonianze di Egor Mejendorff nel corso dei viaggi nella prima metà del 19° secolo, oltre ai resoconti delle missioni che gli Zar inviarono per la conquista e il controllo dei territori nord-orientali e le memorie di Peter Fleming sui viaggi in Asia Centrale, nonché il  “Voyage d’Orenbourg à Boukhara fait en 1820”, del barone Egor K. Mejendorff (1795-1863) racconta la missione politica e culturale compiuta nelle steppe dell’Asia compiuta nel 1826 (che per altro ispirò la celebre lirica “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” di Giacomo Leopardi). Mejendorff aveva attraversato le steppe asiatiche e aveva descritto l’usanza tipica dei canti dei pastori kirghisi alla Luna. Molto più dettagliata l’opera di Friedrich Heinrich Alexander Freiherr von Humboldt (1769-1859) naturalista, esploratore, geografo e botanico. Von Humboldt era figlio di un ufficiale prussiano promosso Gran Ciambellano di corte. Trascorse l’infanzia al castello di Tegel ed ebbe accesso agli ambienti intellettuali berlinesi. Studiò all’università di Frankfurt, ai tempi una delle più importanti di Prussia, poi a Gottinga, centro dell’illuminismo scientifico. Si specializzò in fisica e chimica, studiò geologia a Freiberg, e anatomia, astronomia e l’uso di strumenti scientifici a Jena. Viaggiò in Sud America, attraverso il sistema fluviale del Rio Orinoco, Rio Negro e Rio delle Amazzoni, scalò diversi pendii andini, scrisse innumerevoli trattati scientifici, finché la sua fama gli fece guadagnare la fiducia dello Zar di Russia Nicola I, che finanziò un viaggio per ottenere informazioni su possibili giacimenti minerari in Asia Centrale. In circa sei mesi, von Humboldt percorse oltre 15mila km, con l’esperto minerali Gustav Rose, oltre gli Urali e i Monti Altai fino al confine con la Cina. Negli ultimi anni di vita Alexander von Humboldt scrisse la sua opera principale, “Il Cosmo”, nella quale cerca di descrivere in maniera intelligibile la struttura dell’Universo dal punto di vista delle conoscenze di allora. Von Humboldt morì a di 89 anni, nel maggio 1859.

Altre fonti

Vi dono altre interpretazioni etimologiche e storiche intorno alla Tartaria. Una di queste fa riferimento al termine Tatarstan o Tataristan come derivante da Tatar unito al prefisso persiano antico “-stan”, comune a molte denominazioni della Regione, che com’è noto significa “luogo di…”, “territorio di…”. Ne deriva il significato “Terra dei Tartari” compresa fra i confini naturali del Volga e del Kama, suo affluente, e i monti Urali a est. Un territorio che custodisce in effetti notevoli ricchezze naturali, come petrolio (attualmente stimato in più di un miliardo di tonnellate), gas naturale, minerali, legame e molto altro. Quella che una volta era la Grande Tartaria, comprende circa 70 gruppi etnici distinti, dei quali il maggiore è quello dei Tatari (oltre il 50%), poi ci sono Russi e Ciuvasci. La più antica organizzazione statale del Tatarstan è stata la Bulgaria del Volga, fra il 700 e il 1240. Era un ricco stato mercantile con contatti in Eurasia, Medio Oriente e Baltico, che riuscì a resistere anche all’espansione della Rus di Kiev. La religione islamica venne introdotta da missionari di Baghdad all’epoca di Ibn Fadlan, nel 922. A conquistare la Bulgaria del Volga fu il principe Batu Khan nella seconda metà del 13° secolo. quando cominciarono contatti di vario genere con i turco-mongoli dell’Orda d’Oro e le etnie di lingua Kipchak, cioè i celebri Tatari del Volga. Il Tatarstan venne conquistato da Ivan il Terribile verso la metà del 16° secolo, parte della popolazione fu costretta alla conversione al Cristianesimo, poi furono costruite le cattedrali nella capitale. Solo negli anni fra il 1766 e il 1770 venne riedificata la prima moschea sotto l’auspicio di Caterina I la Grande. Nel 19° secolo il Tatarstan divenne il centro dello Jadidismo, setta islamica che predicava la tolleranza, che ebbe fine con l’ondata della Grande Rivoluzione e la guerra civile del 1918-’20, quando i nazionalisti tatari cercarono di stabilire una repubblica indipendente (la Repubblica dell’Idel’-Ural). La spuntarono però i Bolscevichi, che crearono la Repubblica Autonoma Sovietica Socialista Tatara, nel maggio 1920.

Il Tatarstan oggi

Uno staro praticamente sconosciuto in Occidente, il Tatarstan, che ha dichiarato la propria indipendenza nell’agosto 1990, riconosciuta anche dalla Russia nel febbraio ‘94. Nel giugno 1991 furono tenute le prime elezioni per presidenziali del Tatarstan, con la successiva elezione di Mintimer Shaymiev. L’anno seguente fu tenuto un referendum che confermò la volontà di indipendenza e nel novembre seguente fu approvata la prima Costituzione varata dal Parlamento. Nel ’95 e nel ’99 nuove elezioni parlamentari, poi nel 2002 furono introdotti diversi emendamenti per modernizzare la Costituzione. Dal marzo 2010 il presidente è Rustam Minnichanov, con un parlamento a camera unica di 100 seggi. La repubblica del Tatarstan è una repubblica costituente della Federazione Russa. La maggior parte dei soggetti federali russi sono legati al governo federale da un trattato abbastanza simile, ma le relazioni tra i due governi tataro e russo sono più complesse, e vengono precisamente definite nella costituzione tatara del 2000. Il Tatarstan è comunque una fra le repubbliche più sviluppate economicamente delle entità federali russe, nonché la seconda più industrializzata dopo l’Oblast’ di Samara. Le confessioni religiose principali sono l’Islam sunnita e l’Ortodossia russa.

Bibliografia

“L’invenzione della natura. Le avventure di Alexander von Humboldt”, A.Wulf, L.Berti University Press, 2017.

“Limits of Tartary: Manchuria in Imperial and National Geographies”, E.Mark, Journal of Asian Studies 2000.

“L’invention de l’Asie centrale: Histoire du concept de la Tartarie a` l’Eurasie”, S.Ron, American Historical Review, 2016.

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