Il ritorno del paganesimo. Di Marco Affatigato.

Un testo sul tema.

 In Occidente le leggi cambiano, come anche la distinzione tra il bene e il male. E’ la fine di un epoca? Eutanasia, aborto e altre «leggi sociali» che vengono proposte e varate nei Parlamenti rivelano una «nuova morale» che si sta imponendo. Com’è possibile? E soprattutto «come spiegarcelo»? Una civilizzazione di sedici secoli, la cristianità, é in agonia. E’ la fine della cristianità? La trascendenza svanisce, il paganesimo riaffiora, un altra idea dell’essere umano si disegna. In Occidente non si crede più in Dio? In questa perdita del Credo anche la dismissione delle pratiche religiose é significativa nel tentativo, che sta però riuscendo, di cancellazione delle credenze cristiane. Siamo entrati in una nuova Era. Ma non diventeremo atei. Tutti i popoli sono religiosi e nessuno può permettersi di non avere un «credo», anche se questo «credo» non sarà di religioni costituite. Non arriveremo al nichilismo, al niente. Al suo stato naturale tutte le «società umane» sono pagane, politeiste, dotate di un «credo» immanente e multiplo. E’ il monoteismo (ebraico , cristiano) che ha costituito l’eccezione con un Dio unico e trascendente. Quando il monoteismo si dissolve ecco che la «società umana» torna a riprendere , in modo naturale, quelle forme di paganesimo che erano primordiali. Oggi è l’ecologia, forma di cosmoteismo, a rappresentare la «religione principale» del nostro tempo. Naturalmente le importanti questioni ecologiche che ci preoccupano oggi sono delle questioni scientifiche che ci provengono da dati scientifici. Ma malgrado ciò, questa scienza da luogo ad una religione ecologica o si trasforma in religione ecologica. In altre parole, essa – la scienza ecologica – si vede sopraffatta da credenze e da paure che la minano e la danneggiano, fino a mettere in dubbio la sua veridicità. Oggi l’ecologia funziona come una religione: essa ha i suoi «profeti» , i suoi «pastori» e le sue «messe». Il suo «catechismo» é insegnato ai più giovani, ai bambini. Ha le sue «scomuniche» e i suoi «anatemi».Il fatto stesso, per esempio, che attraverso il «politicamente corretto» venga vietato il pensiero climatico-scettico ci dimostra quanto questa «credenza» sia religiosa e si insinui nella società al posto del «pensiero scientifico». Una scienza in principio non teme il contradditorio: essa disquisisce sugli argomenti, non lancia anatemi. Io credo proprio che l’ecologia sia diventata una religione per sostituire il cristianesimo a poco a poco cancellato nella nostra società occidentale. L’ecologia è una forma di panteismo e la religione corrente oggi é il panteismo, o il cosmoteismo. Stanno cancellando la trascendenza per adorare questo mondo, la Terra madre. I cristiani sono in transito in questo mondo poiché aspirano a un altro mondo. I nostri contemporanei invece non vogliono più essere «in transito», non vogliono più che questa Terra sia un luogo di «soggiorno provvisorio» (mentre l’al di là sarebbe la sola vera «dimora») , essi vogliono che questa Terra sia la loro «dimora». Colpa della cristianità o di chi la professa? Forse. La cristianità é la civilizzazione che ha per fonte e fondamenta il cristianesimo o, per essere più precisi, il giudeo-cristianesimo, senza parlare delle influenze ancora più antiche. Essa é cominciata non da subito ma alla fine del IV° secolo con il regno di Teodosio: la morale cristiana s’impose a tutti, le leggi dell’Impero s’ispirarono direttamente dai dogmi cristiani. Quando é finita? E’ terminata nella seconda metà del XX° secolo, con le leggi dette «sociali». Si può anche dire che la cristianità ha contribuito a creare il movimento culturale, filosofico, letterario e intellettuale denominato Lumiéres e nel contempo é stata distrutta da questo movimento. Non c’è un «movimento Lumiéres» nelle altre culture. E’ il cristiano che l’ha propagato nel Mondo e continua a farlo. E’ un «prodotto» cristiano che assassina il padre rimasto ancorato all’antico. Attualmente siamo nella fase esponenziale, spesso aberrante e utopica, dello «spirito di emancipazione dei Lumières. La cristianità ci ha inculcato l’idea del tempo veloce, diventato «progresso» con i Lumières. Ora stiamo tornando al tempo ciclico e apocalittico ( viene inculcato ai bambini l’avvicinarsi dell’apocalisse, la fine del Mondo). La cristianità ci ha inculcato la «dignità umana sostanziale», ora cominciamo a pensare che gli animali sono altrettanto degni che gli esseri umani. La cristianità ci ha inculcato l’ideale platonico di verità, e noi stiamo adesso maltrattandola e stiamo ritornando, su molti punti, alla «età dei miti». E’ questa una lunga agonia , che é cominciata probabilmente con il Rinascimento, ha vissuto una svolta decisiva ai tempi dei Lumières e poi si è confermata durante quest’ultimi due secoli in cui il pensiero cristiano, a poco a poco, ha rinunciato alla cristianità. E’ impressionante quanto incredibile vedere fino a che punto i cristiani stessi, a cominciare dai chierici, non abbiano più voglia di difendere tutto ciò che la cristianità significava. Ma qui è la Storia che gioca un ruolo importante: durante la prima metà del XX° secolo, la cristianità ha tentato di sopravvivere grazie ai regimi corporativisti. Oggi non abbiamo più voglia di imporre la forza della cristiantità, non vogliamo più conquistare, che sia politicamente che religiosamente. Del resto nella Chiesa di Roma stessa esiste una vergogna circa le storiche conquiste cristiane, come esiste nelle nostre società occidentali una vergogna delle storiche conquiste politiche. Anche la Chiesta di Roma si vergogna della storica cristianità, vorrebbe sbarazzarsene. Da circa un secolo ormai tutto è invertito. E’ una inversione delle «norma morali». Per citarne alcune: l’aborto: dal divieto siamo passati alla legittimazione e alla facilitazione; i suicidati non potevano avere i funerali religiosi, adesso si aspira al suicidio assistito. Senza parlare poi del divorzio e della scomunica dei divorziati, oggi si dispensano. L’omosessualità …..questa inversioni segnano la fine delle credenze di fondo che , esse, erano cristiane. Esse marcano l’entrata , il divenire in una nuova società con credenze diverse ed è sempre il cambiamento di credenze che suscita il cambiamento delle leggi sulle abitudini sociali. Così le leggi che oggi emettono i Parlamenti e Governi occidentali , le riforme societarie, sono degli «aggiornamenti»: da decenni venivano applicate delle «leggi cristiane» a degli esseri umani che non avevano più lo spirito cristiano corrispondente. Ma questa «nuova morale» , sotto certi aspetti, riprende la morale evangelica, ma senza trascendenza ed in modo esponenziale poiché essa non ha più di antropologia a disposizione e crede che tutto sia possibile. Le verità cristiane impazzite. Una morale derivata dal cristianesimo ma che è diventata irregolare e illimitata. Non si tratta di umanismo, poiché l’umanismo significa il primato dell’essere umano e noi non crediamo più al primato dell’essere umano. Per non sparire e perdere la propria identità di essere umano dobbiamo riannodare il legame con le nostre radici cristiane.

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