L’Opinione. Chi ripudia le proprie radici culturali e religiose rinuncia al futuro e precipita nel tragicomico. Di Alberto Rosselli.

Una cover emblematica.

Come scrisse il sociologo olandese Pim Futuyn (assassinato da un estremista islamico): “Nei Paesi dell’Occidente libero, la scomparsa dell’ordine mondiale bipolare (in seguito al crollo dell’Unione Sovietica) ha causato una crisi verticale”…Da quel momento ci siamo illusi di potere vivere e prosperare senza un’identità, senza radici culturali…Allo stato attuale (Crisi Covid a parte) ce la sbrighiamo applicando un ‘libertario’ ‘relativismo culturale’, con cui ci illudiamo che non sia più necessario volere o essere qualcosa come popolo, in cui ci lasciamo alle spalle (come un inutile ingombro) la nostra Storia millenaria, ma così facendo miniamo la consapevolezza di ciò che più conta, cioé la nostra identità…Ma anche le pietre sanno che un popolo (perdonate la ripetizione) senza un’ identità consapevolmente condivisa è destinato a ridursi ad un ‘insieme’ di esseri amorfi che vive all’interno di uno stesso contesto statuale sempre più privo di coesione e in cui nessuno (neanche la Chiesa) è più custode dell’altro. In poche parole, a lungo andare un popolo così è destinato a non formare più una Società, ma un contesto confuso, polimorfe di individui ricettacolo di ogni angolo del mondo. Va da sé che un popolo di tal fatta, privo di norme condivise e valori morali comuni, è destinato a trasformarsi in un inferno. Il tempo giudicherà questa, per molti, nostra eccessiva premonizione.

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