Rapporti Iran-Afghanistan. Pechino e Tehran hanno discusso varie ipotesi per stabilizzare l’Afghanistan. Di Arianne Ghersi.

Mappa dell'area di interesse.

Secondo il corrispondente del sito afghano dell’agenzia di stampa Fars, Hassan Kazemi Qomi (ambasciatore dell’Iran a Kabul) e Yue Xiaoyong (rappresentante speciale della Cina per l’Afghanistan) si sono incontrati e hanno discusso lo scorso 11 febbraio in merito allo sviluppo della cooperazione Pechino-Teheran in Afghanistan con l’obiettivo di creare pace e stabilità durature. 

Kazemi Qomi, annunciando sulla sua pagina Twitter la notizia del suo incontro con il rappresentante cinese, ha dichiarato: “In linea con l’attuazione delle decisioni prese nel recente incontro tra i presidenti di Iran e Cina, oggi ho avuto un incontro cordiale e costruttivo con il rappresentante speciale della Cina per gli affari afghani”. Ha aggiunto: “In questo incontro, le due parti si sono anche consultate sull’attuazione della cooperazione bilaterale”. 

In precedenza, Hassan Kazemi Qomi ha dichiarato nel corso della cerimonia che commemorava a Kabul il  44° anniversario della vittoria della rivoluzione islamica in Iran: “L’importanza delle relazioni dell’Iran con l’Afghanistan è raddoppiata nella tredicesima amministrazione rispetto al passato”. L’ambasciatore iraniano a Kabul ha dichiarato: “L’Afghanistan in quanto nostro paese vicino, musulmano, amico e fratello, ha una posizione importante e preminente nella politica estera della Repubblica islamica dell’Iran”.

Nel corso di questa cerimonia il diplomatico iraniano ha definito le relazioni dell’Iran con l’Afghanistan “oltre i confini politici” e ciò assume particolare importanza alla luce dei recenti accordi economici firmati tra Cina e il governo Talebano. Il 6 gennaio la Cina (rappresentata dall’ambasciatore) ha firmato un importante accordo con l’Afghanistan (l’interlocutore prescelto è stato il Mullah Abdul Ghani Baradar, viceministro dell’economia): il contratto prevede la ricerca e l’estrazione di petrolio da parte della compagnia cinese CAPEIC (Central Asia Oil and Gas Company in Xinqiang). Le operazioni si svolgeranno in un’area di circa 4500 kmq coinvolgendo le province di Ser-i Pol, Faryab e Juzjan. Si stima che l’investimento cinese sia di circa 150 milioni di dollari nel primo anno e che nel successivo triennio saranno stanziati 540 milioni. Il contratto ha durata di 25 anni, ma una clausola prevede la rescissione da parte dei talebani nel caso in cui la Cina non onorasse gli impegni assunti per il primo anno; quale natura abbiano tali obbligazioni non è stato reso noto. Il progetto della Nuova Via della Seta vede quindi un importante sbocco: Wuhan assumerà un ruolo di spicco come “corridoio” per la regione del Badakhshan.

Iran: cambio di ambasciatore a Kabul, ma nulla cambierà nei rapporti tra i due paesi

Secondo il rapporto del gruppo di politica estera dell’agenzia di stampa Fars, il portavoce del ministero degli Affari esteri della Repubblica islamica dell’Iran, Nasser Kanani, ha fornito spiegazioni in merito ai cambiamenti nell’ambasciata afghana a Teheran.

In risposta alla domanda dei giornalisti sui cambiamenti interni dell’ambasciata afghana a Teheran, ha affermato: “la fine della missione di un diplomatico e l’affidamento degli affari dell’ambasciata a un altro diplomatico non significa un cambiamento nello status giuridico della sede diplomatica”.

La posizione speciale dell’Afghanistan nella politica estera dell’Iran

Nel corso della cerimonia commemorativa del 44° anniversario della vittoria della Rivoluzione Islamica in Iran, il Console Generale dell’Iran a Herat, Mohammed Sediqifar, ha dichiarato che l’Afghanistan, in quanto paese musulmano vicino che ha numerose connessioni storiche, culturali, religiose ed economiche, detiene un focus di interesse speciale nella politica estera della Repubblica Islamica dell’Iran.

Mappa geografica.

Il diplomatico ha affermato che il 13° governo ha dato la priorità allo sviluppo delle relazioni estere, in particolare con i paesi confinanti, al fine di preservare e proteggere i valori della rivoluzione islamica e garantire i massimi benefici alla nazione iraniana.

Sediqifar ha aggiunto: “La dottrina della politica estera della Repubblica islamica dell’Iran nel campo delle relazioni estere si è sempre basata sui principi di buon vicinato, rispetto reciproco e cooperazione in tutti i campi, in particolare nella lotta al terrorismo e all’estremismo e nell’aiutare lo sviluppo a tutto tondo dell’Afghanistan”.

Incontro del Ministro della Difesa dei talebani con il Vice Ambasciatore dell’Iran a Kabul (giovedì 13 di Bahman 1401 – 02/02/2023)

Secondo il corrispondente del sito afghano dell’agenzia di stampa Fars, il ministero della Difesa del governo ad interim dei talebani ha annunciato che Mohammed Yaqub Mujahid, ministro della difesa dei talebani, ha incontrato Seyd Hassan Mortazavi, il vice ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran a Kabul.

In questo incontro, le due parti hanno discusso e scambiato opinioni sul rafforzamento delle buone relazioni tra i due paesi. Sono state esaminate relazioni inerenti il campo securitario ed è stata garantita la cooperazione nel campo della sicurezza dei confini comuni, la lotta mirata al terrorismo e la lotta al traffico di droga.

Questo incontro fa seguito alla dichiarazione del 24 gennaio dell’ambasciatore iraniano in Afghanistan, Hassan Kazemi Qai, nella quale ha annunciato le nuove misure di Teheran per facilitare le relazioni bilaterali con l’Afghanistan. 

In precedenza, il ministro degli Esteri talebano Amir Khan Motaghi, in un incontro con Hassan Kazemi Qomi, aveva espresso il suo apprezzamento per la facilitazione del processo di rilascio dei visti, la cooperazione economica, la sicurezza del confine comune, l’accoglienza degli immigrati afghani da parte della Repubblica islamica dell’Iran, gli sforzi profusi nella cura dei pazienti afghani negli ospedali, così come l’invio di aiuti umanitari, e ha sottolineato come la cooperazione sia basata sulla storia, la cultura e la religione comune tra i due paesi.

Mantenimento della stabilità e della sicurezza delle frontiere

Secondo l’ufficio regionale dell’agenzia di stampa Tasnim, nel corso di un incontro i funzionari della sicurezza del valico di Abu Nasr Farahi e i funzionari di frontiera della Repubblica islamica dell’Iran hanno sottolineato il rafforzamento delle relazioni e la prevenzione degli incidenti di sicurezza.

I commissari doganali dei due paesi, Maulvi Seyed Ahmad Sajid e Abu Nasr Farahi, hanno affermato che non sarà permesso compromettere la sicurezza dei confini o svolgere nessuna attività inerente il contrabbando.

Gli ultimi incontri svoltisi dimostrano come i rapporti tra Iran e Afghanistan siano solidi. Teheran non ha mai riconosciuto ufficialmente il governo talebano e molte agenzie stampa lo definiscono come un governo provvisorio, ma questa “provvisorietà” presunta è messa in discussione dalle recenti scelte fatte. È importante notare come in questo scacchiere si profili in maniera sempre più importante il ruolo della Cina che, non solo discute importanti accordi economici con i Talebani, ma si premura di dialogare con Teheran circa gli appoggi futuri e le prospettive di Kabul. L’Iran è un paese isolato da anni ma le recenti manifestazioni e il supporto logistico fornito a Mosca hanno fatto riemergere “dissapori internazionali” che di fatto si potevano definire solo sopiti.

Al di là del gradimento che si può “provare” verso le due autorità statuali in oggetto, è giusto chiedersi se sia maggiormente costruttivo l’atteggiamento “occidentale” che ha totalmente dimenticato un paese dopo una lunghissima guerra o se sia più pragmatico ipotizzare la creazione di uno spazio di dialogo affinché possano essere poste le basi diplomatiche che “stimolino” l’Afghanistan alla creazione di istituzioni legittime e non coercitivamente imposte.

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