Guido Morselli: un grande, anomalo e dimenticato scrittore. Di Alberto Rosselli.

Guido Morselli.

Il 31 luglio 1973 si toglieva la vita Guido Morselli (Bologna, 1912 – Varese, 1973), scrittore geniale e misconosciuto in vita, autore del capolavoro Dissipatio H.G.; uno dei protagonisti fuori dagli schemi dell’arte e letteratura ritratti nel libro a cura di Andrea Lombardi e Miriam Pastorino e con prefazione di Vittorio Sgarbi Profeti inascoltati del ‘900 (Genova, 2022 https://amzn.to/3bvgbnH) collegante pensatori liberi ed eretici, conservatori di valori e non di costumi, e di integrità morale che costituisce l’unica forma possibile di pensiero, a un disegnatore, Dionisio di Francescantonio che ne ha eseguito il volto, le ansie e le riflessioni, e ad altri scrittori – Pietrangelo Buttafuoco, Stenio Solinas, Armando Torno, Adriano Scianca, Alessandro Gnocchi e molti altri – che ne hanno interpretato lo spirito. Di seguito, su gentile concessione dell’editore, la scheda di Morselli tratta dal libro, firmata dal giornalista e saggista Alberto Rosselli.

“Tutta la nostra esperienza interiore è il gioco di due fattori: la memoria (il passato) e l’angoscia (il presente)”.

Scrittore e critico letterario, Morselli fu avviato dal padre agli studi giuridici. Nel 1935 si laureò in legge all’università di Milano, quindi esercitò per qualche tempo un lavoro impiegatizio. Dopo la Seconda guerra mondiale, cui aveva partecipato come ufficiale dell’esercito, si ritirò prima in una villa di famiglia a Varese, poi, a partire dal 1958, in una casa chiamata Santa Trinità, che s’era fatto costruire sui monti del varesotto. Qui scrisse i suoi romanzi, che cercò invano di pubblicare. Nel 1973, dopo l’ennesimo rifiuto di pubblicazione, si tolse la vita.Morselli, le opere pubblicate in vita e gli ineditiDue soltanto i libri pubblicati in vita, le raccolte di saggi Proust o del sentimento (1943) e Realismo e fantasia (1947). Ma la sua produzione letteraria era già cominciata nei primi anni Trenta, a partire dai quali si sviluppa una gran massa di scritti, tuttora inediti, comprendente saggi, racconti, commedie, soggetti cinematografici, solo alcuni dei quali apparsi, fra il 1933 e il 1964, su quotidiani e riviste. Il primo romanzo edito, Roma senza papa, uscì postumo nel 1974, suscitando immediatamente un notevole interesse sull’autore, sulla sua vicenda umana e sulla sua figura di scrittore: un vero e proprio ‘‘caso letterario’’, tanto che in un brevissimo giro di anni furono pubblicati altri sei suoi romanzi, benché altri debbano ancora vedere la luce.Il comunista e Roma senza papaTra i testi ad oggi pubblicati, figura Il comunista, scritto nel 1964, indubbiamente tra i migliori romanzi di Morselli, il cui tema è la crisi politica ed esistenziale di un militante del partito operaio che vive gli anni della destalinizzazione come il crollo di un mondo cui aveva dedicato gli anni migliori della sua vita. Al polo opposto, e in certa misura pendant de Il comunista, è Roma senza papa, scritto nel 1966, dove la crisi del mondo cattolico si traduce nella visione ironico-grottesca di una chiesa che, nel disperato tentativo di rinnovarsi per mettersi al passo con i tempi, finisce per precipitare nella confusione e perdere se stessa.

Alla vena più problematica e cupa di Morselli appartiene soprattutto Dissipatio H.G., un libro intensamente autobiografico, scritto l’anno prima di morire: una catastrofe atomica lascia in vita un solo sopravvissuto, che si muove in un mondo spento, immerso nella nebbia; si tratta di una fantasia apocalittica che è anche metafora d’una delusione umana angosciosa, senza rimedio, che sarebbe sfociata di lì a pochi mesi nel suicidio dell’autore.

Morselli: il rifiuto di falsi miti e ideologie.

V’è in Morselli un rifiuto polemico delle ideologie, di qualunque ideologia, e dei falsi miti del progresso, ed è forse questo suo atteggiamento che gli valse il rifiuto d’ogni manoscritto in un’epoca di contrasti ideologici come quella degli anni Sessanta, in cui le case editrici più importanti cominciavano a orientarsi decisamente verso ideologie care alla sinistra politica. Certamente qualche suo testo si perse nei meandri di certa burocrazia editoriale, ma risulta illuminante proprio il percorso subìto dal manoscritto de Il comunista, inizialmente accettato e giunto alle seconde bozze, corrette meticolosamente da Morselli, ma poi rifiutato per via di un mutamento della Direzione della Casa editrice che non ritenne più opportuno procedere alla stampa del romanzo. Nel 1977 l’editore Adelphi − cui si deve, su segnalazione di Dante Isella, la ‘‘scoperta’’ di Morselli − aveva pubblicato inoltre un volume di saggi, Fede e critica, riflessioni sulla religione: tema, questo, cui sono dedicati altri scritti, ancora inediti, di Morselli.

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