RESOCONTO DELLA DECIMA EDIZIONE DE L’ ‘UNIVERSITA’ D’ESTATE’, EVENTO ORGANIZZATO DA ‘TERRA INSUBRE’.

Terra Insubre

RESOCONTO DELLA DECIMA EDIZIONE DE L’ ‘UNIVERSITA’ D’ESTATE’, EVENTO ORGANIZZATO DA ‘TERRA INSUBRE’

“Anche quest’anno si è svolta l’Università d’Estate, decima edizione dell’evento annuale organizzato Terra Insubre, associazione culturale avente l’obbiettivo di preservare e valorizzare il retaggio ancestrale delle popolazioni padano-alpine inserite in un contesto europeo .
Posti in un rifugio alpino nel meraviglioso contesto delle Alpi lecchesi (Comune di Casargo) , all’insegna della vita comunitaria e dei cibi tipici della tradizione locale, per tre giorni più di settanta tra studenti e relatori hanno sviluppato lezioni e dibattiti inerenti l’Europa, con la sua storia, la sua Civiltà e la sua geopolitica nel contesto del mondo contemporaneo, il quale rischia di vedere il tramonto di un Occidente messo alla prova da porzioni di Umanità non ancora indebolite da nichilismo e relativismo, e quindi non ancora disposte a scendere a compromessi quando sia in gioco la propria identità.
In quest’edizione si sono analizzate in particolar modo: la figura del cavaliere nella storia europea; le cosiddette Primavere Arabe ed i rischi che comportano per l’Europa; il diritto alla secessione nel nostro Continente; i rapporti tra Europa occidentale e mondo russo ortodosso; la crisi degli Stati nazionali in collegamento con la crisi economico finanziaria che sta investendo tutto il mondo.
Per quanto riguarda la classica proiezione cinematografica quest’anno i presenti hanno potuto ammirare la notevolissima opera del regista Uli Edel “La Banda Baader Meinof”, film storico che narra in modo crudo e documentaristico gli eventi legati alla Rote Armee Fraktion, organizzazione terroristica di matrice marxista che operò in Germania Ovest. A seguito della proiezione si è svolto il successivo dibattito, strutturato non da posizioni ideologiche ma dalla ferma volontà di comprendere un particolare evento storico che ha interessato gli anni ‘70 del Novecento: un periodo turbolento, ricco di contrasti e che ancor oggi rischia di suscitare più passioni irrazionali che analisi obbiettive. Proprio per questo un periodo storico che va studiato e dibattuto con profondità accademica e senza schieramenti ideologici. Cioè il vero scopo di un’associazione culturale quale Terra Insubre.
Passiamo ora alle relazioni che hanno arricchito il bagaglio culturale dei presenti.
Adolfo Morganti, esperto di storia militare e filosofia medievale e membro dell’associazione Identità Europea, ha descritto l’immagine del cavaliere, visto come figura eroica contrapposta al diavolo ed alla morte, nell’immaginario collettivo europeo in quell’essenziale periodo della nostra storia che va dalla parte finale del Medio Evo alla Pace di Westfalia del 1648, pace che, ponendo fine alla Guerra dei Trent’anni e dando inizio agli Stati Europei nella forma istituzionale quale li conosciamo ancor oggi, ha dato inizio alla vera Età Moderna. Età che solo oggigiorno appare in fase di superamento dalla turbinosa evoluzione mondiale post Guerra Fredda.
Giancarlo Giorgetti, membro della Camera dei Deputati ed elemento di punta nell’analisi delle problematiche economico-finanziarie, ha poi descritto, nella sua relazione Il crollo finanziario dell’Europa, l’attuale situazione economico-finanziaria del nostro Continente, con particolare riferimenti all’Italia e senza dimenticare le correlazioni extraeuropee. Nella sua esposizione Giorgetti ha esposto le cause dell’attuale crisi mondiale, le sue conseguenze politiche e sociali ed i suoi possibili risvolti geopolitici che inevitabilmente vedranno l’Europa del prossimo futuro di fronte ad un bivio: declino definitivo con insignificanza economica ed azzeramento delle identità culturali o maggior compattezza data dalla forza economica e da una superiore consapevolezza di sé unita al rispetto delle varie specificità interne al Continente.
Sempre in tema politico-istituzionale ha poi preso parola l’avvocato Vittorio Bottoli, che nella sua relazione Diritto alla secessione in Europa ha elencato i mali che attanagliano le grandi burocrazie statali ed in particolar modo quella italiana. Essenza dell’intervento il concetto che la burocrazia, nutrendosi di denaro privato per fini di casta e creando un potere parallelo a quello dei cittadini, va combattuta  attraverso la consapevolezza dei popoli. Tale consapevolezza si esprime al meglio nelle piccole patrie, dove il centro del potere politico-burocratico non è mai troppo lontano dai singoli cittadini. Da qui la maggiore efficienza amministrativa dei Paesi federali ed il diritto-dovere delle comunità locali alla secessione, qualora il potere centrale-burocratico si dimostri inefficiente ed opprimente.
A questo punto sempre in tema di diritto delle genti, ed in particolare di diritto dei governati, la parola è passata al dottor Claudio Berrino che, sotto il titolo di L’Europa dalla lotta di classe alle tensioni etniche, ha lucidamente spiegato come la lotta di classe, sebbene nella sua concezione marxista sia ormai uscita dalla storia, non si possa definire completamente superata. Semplicemente ha cambiato protagonisti, dal momento che le parti di questa lotta non sono più i i proletari da un lato contrapposti ai proprietari capitalisti dall’altro, ma i produttori contro i parassiti; coloro che lavorano e pagano le tasse rispetto a coloro che vivono di stato sociale e di sussidi. In questo contesto la tematica immigrazione, con tutti i suoi risvolti politico-sociali, rientra pienamente sia nella battaglia identitaria che in quella economica delle varie comunità europee.
Il dottor Massimo Lodi Rizzini, nella sua relazione La finanza internazionale: banche, lobby e complotti contro i popoli, ha descritto come gli eccessi di un’economia globalizzata e drogata da una crescita finanziaria non supportata dall’economia reale abbia portato ad alcune delle storture internazionali che oggi sono sotto gli occhi tutti, quali un potere bancario europeo che si è sostituito a quello dei popoli sovrani (con specifiche riferimenti all’Italia); il potere di poche lobby internazionali ormai così forti da condizionare l’ascesa e la caduta di Governi democraticamente eletti; le attività che questi poteri finanziari più o meno visibili attuano contro quei pochi Stati non disposti a seguire le loro regole.
Si è poi passati a Gilberto Oneto, storico intellettuale dell’identitarismo padano-alpino, ospite fisso dell’Università D’Estate insubrica. Oneto ha parlato dell’attuale situazione geopolitica europea dalla prospettiva del superamento degli Stati nazionali, descrivendo in particolar modo i casi italiano, francese e spagnolo, per passare poi alla descrizione dei sistemi virtuosi esistenti nei piccoli Paesi a dimensione regionale, quali Slovenia e Danimarca, ed alla funzionalità dei sistemi federali quali Svizzera e Germania. Conclusione dell’intervento è stata la spiegazione del perché lo Stato italiano, volente o nolente ed a prescindere dalle forze politiche che lo governeranno, sarà costretto ad una profonda ristrutturazione che ne cambierà radicalmente la natura istituzionale. Se invece si sceglierà l’immobilismo di Stato andremo incontro ad un collasso del Sistema Paese, con conseguenze imprevedibili.
Sorta di contatto tra il localismo identitario di Oneto e le analisi internazionali dei precedenti relatori è stato l’intervento di Enrico Martial, il quale partendo da posizioni fortemente europeiste ha esposto una tesi dal titolo Europa dei popoli o Unione europea? Due modelli a confronto, con la quale sono stati messi a confronto i vari modelli di possibile integrazione europea, senza risparmiare critiche al modello attualmente seguito dagli euroburocrati ma rifuggendo condanne di carattere ideologico. In tale discussione Martial ha tracciato una linea ideale che divide l’Europa degli sprechi e dei poteri forti da quella dei liberi popoli che democraticamente scelgono di mettere in comune i propri destini, ovviamente auspicando che il nostro Continente vada nella seconda direzione.
Nel puro stile di Terra Insubre, che si batte per tutelare l’identità culturale locale ma non dimentica le tematiche mondiali, si è passati poi ad un contesto internazionale: le Primavere Arabe ed il loro impatto sull’Europa, relatore Andrea Cavalleri, membro effettivo dell’associazione organizzatrice. Nell’esposizione Cavalleri ha spiegato lo sviluppo delle rivolte arabe che hanno visto il crollo dei regimi laici e l’emergere del fondamentalismo islamico come potere politico, analizzato Paese per Paese ponendo l’accento su tutte le specificità locali. Dall’esposizione è emerso quanto in Occidente giunga un’immagine distorta degli eventi che hanno sconvolto la sponda sud del Mediterraneo e che, se affrontati nel modo sbagliato, rappresenteranno un immenso pericolo per tutta la Civiltà Europea.
Infine, e per la prima volta graditissimo ospite di Terra Insubre, Alberto Rosselli, scrittore genovese autore di svariati libri e responsabile del trimestrale Storia Verità, ha intrattenuto la platea con la sua relazione Europa e Russia, quali prospettive?. Durante la sua esposizione Rosselli ha prima tracciato uno schema delle storie russa ed europea occidentale, storie separate da uno spazio geografico e mentale, ma comunque storie legate a filo doppio in quanto entrambe appartenenti alla comune appartenenza europea. Appartenenza mai spezzata nemmeno dalle dolorose vicissitudini storiche che hanno ripetutamente colpito le terre russe, quali l’invasione mongola, la dura autocrazia, l’affermarsi per settant’anni del terribile regime sovietico, la sconfitta nella Guerra Fredda contro il modello capitalista e la difficile eredità economico-sociale lasciata dall’URSS. Sintesi dell’intervento di Rosselli il punto che, essendo volenti o nolenti Russia ed Europa occidentale parti di un continuum inseparabile, devono e dovranno trovare un modus vivendi che esalti le potenzialità di entrambe senza pestarsi i piedi a vicenda; anche perché, nel mondo di oggi, tali e tante sono le minacce all’Europa, occidentale od orientale che sia, che permettersi campanilismi interni al Continente rappresenterebbe un suicidio per tutta la nostra identità ed il nostro retaggio. Una follia che non possiamo permetterci.
Questa è stata in brevissima sintesi l’Università d’Estate 2013, l’insubrico evento arrivato ormai alla sua decima e, ne siamo certi, non ultima edizione.”
Maria Vittoria Sala
Terra Insubre, Varese
Associazione Culturale Terra Insubre
via Frasconi, 4 – 21100 – Varese
www.terrainsubre.org
mail: segreteria@terrainsubre.org
fax 0332.286542
COMUNICATO
Comunichiamo a soci e simpatizzanti che il numero 66 della rivista TERRA INSUBRE – CULTURA DEL TERRITORIO ED IDENTITA’ è in distribuzione presso i soci in regola con il versamento annuale.

Chi fosse in regola col versamento della quota 2013 e non avesse ancora ricevuta la sua copia, contatti la nostra segreteria ai soliti recapiti:
Tel/Fax 0332/286542,
mail: segreteria@terrainsubre.org.

Per chi, pur non essendo iscritto, desiderasse ricevere copia della rivista, questa è acquistabile al prezzo di copertina, oltre i costi di spedizione, previa richiesta alla nostra segretieria.
Di seguito il sommario dei temi trattati nel numero 66/2013.

SPECIALE: INSUBRI, STORIA E ARCHEOLOGIA DALLA TERRA DEI LAGHI
Ariovisto, rix degli Insubri: una ricerca tra storia e linguistica

DI GIANCARLO MINELLA
Ariovisto non fu solo il nome del re suebo che si oppose efficacemente a Cesare in Gallia, ma
anche quello di un comandante insubre, celebrato su una moneta romana trovata ad Arezzo.

Cornovaglia, I secolo a.C.: il ‘mistero’ delle dracme insubri di Penzance
DI MAURIZIO PASQUERO
Il lungo viaggio di un lotto di monete d’argento coniate in Insubria s’inserisce in un quadro
molto antico di consolidati scambi col Nordeuropa e le Isole britanniche: la “via dello stagno”.

Il Civico museo archeologico di Varese: finalmente un’esposizione tutta nuova
DI CRISTIANO BRANDOLINI
Inaugurate a Villa Mirabello le nuove sale che accolgono gran parte delle preziosissime
testimonianze archeologiche di epoca preistorica e protostorica della provincia di Varese.

A est del fiume Oglio: Golasecchiani di frontiera
DI GIANCARLO MINELLA
A Urago d’Oglio (BS) è testimoniato l’insediamento di un nucleo golasecchiano che mostra
compresenza di caratteri culturali misti provenienti anche dalle vicine aree alpine e di pianura.

Miti, culti e religioni dei Celti:un mondo affascinante da riscoprire
A CURA DI RENÉ SYLVAIN*
A colloquio col prof. Jouët, autore del nuovo Dictionnaire de la mythologie et de la religion
celtiques, straordinaria summa delle nostre conoscenze sugli antichi miti, riti e culti celtici.
* Traduzione dal francese di Paolo Mathlouthi.

I Cimbri di ieri e di oggi: le origini di un popolo misterioso
DI ALBERTO PERUFFO
Stando alle più recenti ipotesi storiche ed etnografiche, i Cimbri sarebbero Germani celtizzati
che una certa tradizione pone all’origine delle comunità cimbre trentine e venete.

FOCUS: BUDAPEST, IL PASSATO CHE NON PASSA.
Budapest, il passato che non passa
DI PAOLO MATHLOUTHI

Austria e Ungheria:storia di una cordiale inimicizia
DI VALERIO PEROTTI
Nel corso dei secoli l’Ungheria ha costruito e difeso la sua identità in un complesso caleidoscopio
di relazioni militari, diplomatiche e dinastiche con la vicina Austria.

La leggenda del “paziente inglese”, dimenticato eroe magiaro
DI PAOLO MATHLOUTHI
Avventuriero ungherese reso celebre dal cinema e dalla letteratura, Laszlo de Almasy è
un personaggio reale: esploratore, geografo e scrittore, combatté in Africa con Rommel.

Danze macabre ungheresi
DI ALESSANDRO GIULI
Da Mohács alla rivolta di Budapest del 1956, i Magiari hanno forgiato la propria
identità sul ricordo delle sconfitte subite, che generano rancore e desiderio di vendetta.

Antiche fortificazionidella Pieve di Appiano
DI MATTEO COLAONE – QUARTA E ULTIMA PARTE
Fossati per proteggersi, torri da assediare e castellazzi che si rinnoveranno in ville rurali:
si completa il censimento, con le ultime note sulle località collinari e i paesi dell’alta pianura.

Il serpente: storia, mito e magia
DI GABRIELE PERONI – PARTE PRIMA
Nelle culture tradizionali del mondo il serpente, pur in contesti diversi, assume valenze per
lo più positive. Passiamole in rassegna, prima di indagare la cultura popolare insubre.

Uno “scriver lombard” infine rispettoso delle varianti locali
DI MARIA VITTORIA SALA
Lissander Brasca propone una innovativa impostazione per la definizione di una koinè
ortografica del lombardo che tenga finalmente conto delle diverse pronunce locali.

La speràda: un oggetto di ornamento popolare risemantizzato
DI GIULIA CAMINADA
Caduta in disuso, la raggiera lombarda trova oggi impiego in manifestazioni o nei loghi di
associazioni e attività commerciali che si richiamano ai valori autentici della tradizione.

STORI IRLANDES VOLTAA IN LOMBARD INSUBER
El molin del Diavol
TRADUZION DELLA MARIA VITTORIA SALA

UR DISNAA DA CÀ NOSCTA
RÜSÜMADA
DI VANESSA PRAT

LIBRARIA
L’arte, ultima speranza rigeneratrice nella poetica di Hermann Hesse
DI DAVIDE GIANETTI

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