Lady Emma Hamilton. La vita straordinaria dell’amante di Horatio Nelson. Di Ennore Fancellu.

Emma Hart: ritratto di George Romney.

Lady Emma Hamilton (1765–1815) fu una delle figure femminili più carismatiche e controverse dell’Europa del XVIII secolo. La sua vita, segnata da povertà, bellezza, ambizione e scandalo, ha ispirato pittori, poeti e regine. Nel 2016, il National Maritime Museum di Greenwich le ha dedicato una mostra monografica, a conferma del fascino duraturo di questa donna fuori dal comune.

Lady Hamilton (ritratto di George Romney).

Emily Lyon: dalle ceneri alla ribalta.

Primavera del 1765, a Ness, piccolo paese del Cheshire nel nord ovest dell’Inghilterra, Henry Lyon, il fabbro del paese, era in attesa che sua moglie Mary Kidd partorisse.  Quando l’allevatrice gli annunciò la nascita di Emily, il solo pensiero che attraversò la mente del fabbro fu che si trattasse di un’altra bocca da sfamare. Due mesi dopo, Henry morì improvvisamente lasciando la moglie e la neonata in totale indigenza. Emily crebbe tra privazioni e assenza di istruzione, ma mostrò fin da piccola una vivace intelligenza e una precoce consapevolezza del proprio fascino. A dodici anni, stanca della miseria, si trasferì a Londra per lavorare come domestica presso la famiglia Linley, nel vivace quartiere di Covent Garden. Qui, tra teatri e bordelli, Emily scoprì un mondo fatto di opportunità e pericoli. Dopo varie vicissitudini, fu reclutata da Madame Kelly, proprietaria di una celebre casa di piacere frequentata da uomini dell’alta società. In quel contesto, incontrò il giovane baronetto Harry Featherstonhaugh (1754-1846), che la portò nella sua tenuta nel Sussex., ufficialmente come domestica, ma nelle sue intenzioni come amante. Dopo un inizio, che ad Emily parve idilliaco, il rapporto degenerò presto in un gioco perverso, culminato nell’offerta del corpo di Emily agli ospiti del baronetto. Rimasta incinta e abbandonata, Emily diede alla luce una bambina, Emma Carew.

La nascita di una nuova identità: Emma Hart.

Disperata, Emily scrisse un’accorata lettera all’unico fra gli amici del baronetto Harry, che l’avesse sempre trattata con rispetto, il  conte Charles Greville (1749-1865), nipote dell’ambasciatore britannico a Napoli, sir William Hamilton (1730-1803). Greville accettò di aiutarla, a patto che cambiasse nome e desse la figlia in adozione. Così Emily Lyon assunse la nuova identità di Emma Hart. Non ci volle molto tempo perché Greville si innamorasse di quella affascinante ragazza e questo fece sì che le regalasse una vita più che dignitosa e l’aiutasse anche ad avere un’istruzione adatta alla frequentazione dell’aristocrazia londinese.

In quel nuovo contesto, Emma divenne la musa del ritrattista George Romney, che la immortalò in oltre cento dipinti, spesso nelle vesti di eroine classiche come Circe o Cleopatra. Greville per mantenere un certo livello di vita, anche per amore della ragazza, cominciò ad avere problemi economici, così quando nel 1786 conobbe una ricca ereditiera, pur essendo ancora innamorato di Emma, volle allontanarla da sé, per poter poi sposare la facoltosa nobildonna. Charles convinse Emma a trasferirsi a Napoli presso lo zio sir Hamilton, che era da poco diventato vedovo, con la speranza che ne diventasse l’amante. La convinzione di Greville era che sir William si sarebbe sicuramente innamorato di Emma, senza però sentire il dovere di sposarla e che quindi in tal modo, lui rimanesse comunque l’unico erede del ricco zio, ma sir William, colpito dalla grazia e dall’intelligenza di Emma, decise di sposarla nel 1791. Così Emily Lyon divenne Lady Emma Hamilton.

Charles Greville.

Napoli: arte, diplomazia e seduzione.

Sir William Hamilton era un uomo colto, collezionista di antichità e studioso del Vesuvio, persona molto apprezzata nella città partenopea e grazie al suo ruolo di ambasciatore, anche ben introdotto alla corte Borbone. Emma dimenticò presto il tradimento di Greville e sfruttò l’occasione, che una Napoli piena di opportunità culturali le offriva. Nella città partenopea aveva la possibilità di accedere ad ogni tipo di arte, dalla letteratura alla danza e alla poesia, così grazie alla sua intelligenza, Emily imparò in poco più di un anno anche l’italiano ed il francese, assorbendo come una spugna tutta quella erudizione che il matrimonio con sir William le aveva messo a disposizione. In quel periodo, Emma cominciò ad elaborare quelle che furono chiamate “Attitudes”, che consistevano in una sorta di spettacolo durante il quale lei si esibiva in danza, recitazione e pose che riportavano alle figure femminili classiche, come Cleopatra, Circe o Medea. Le movenze sinuose e sensuali durante le sue esibizioni e gli abbigliamenti fatti di veli e trasparenze, presto resero Emma molto famosa e apprezzata da aristocratici e artisti, fra i quali anche il grande scrittore e poeta Johann Wolfgang von Goethe (1749 –1832). Grazie alla sua bellezza, eleganza e personalità vivace, Emma Hamilton divenne una figura di spicco nella società napoletana e scene delle Attitudes, vennero addirittura dipinte sui servizi di porcellana destinati alle famiglie della nobiltà napoletana. Insieme al marito, lady Hamilton cominciò a frequentare la corte borbonica e in breve tempo diventò la fidata consigliera di Maria Carolina d’Austria (1752 – 1814), moglie del re Ferdinando IV di Borbone (Napoli 1751- 1825). In virtù di questo stretto rapporto con Maria Carolina, Emma divenne l’unica persona che non era tenuta a rispettare il rigido protocollo di corte e i suoi abiti e acconciature influenzarono la moda dell’epoca. Nel 1793, durante una festa di corte, incontrò l’ammiraglio Horatio Nelson (1758-1805), giunto a Napoli per ottenere l’appoggio borbonico contro la Francia. Lady Hamilton divenne presto amica intima dell’ammiraglio e durante il soggiorno napoletano di Nelson, lo ospitò nella sua casa a Palazzo Sessa. La loro amicizia si trasformò rapidamente in un amore travolgente; entrambi erano sposati e la loro relazione sfidava le convenzioni sociali dell’epoca.

George Romney.

Grazie all’influenza che esercitava sulla Regina, lady Emma si adoperò perché Nelson ottenesse l’importante aiuto della corte borbonica nella guerra contro la Francia. Una volta tornato a Londra, Nelson finì per separarsi dalla moglie Frances Nisbet ed iniziare con Emma, un “menage a trois”, che coinvolgeva anche sir Hamilton, il che creò grande scalpore e pettegolezzi nella città londinese ed in tutta l’Inghilterra. Sir William sembrava tollerare quella scabrosa situazione, ma in realtà nel suo intimo meditava una punizione nei confronti della moglie. Nel 1798, durante la Battaglia di Abukir (o Battaglia del Nilo), Nelson ottenne una vittoria cruciale contro la flotta francese e Lady Hamilton fu coinvolta nel determinante supporto morale e logistico dato all’Ammiraglio, il che la rese famosa a tal punto, che la regina Maria Carolina, la insignì della prestigiosa croce dell’Ordine di Malta, onorificenza concessa a pochissime donne. L’ammirazione reciproca fra la Regina ed Emma, si trasformò in una storia d’amore che non riuscirono a celare, tanto da diventare un pubblico pettegolezzo e bersaglio preferito dei giornali scandalistici dell’epoca.

Sempre in quell’anno a Napoli scoppiarono moti rivoluzionari che misero in pericolo la corte borbonica ed Emma si adoperò presso Nelson, affinché organizzasse la fuga della famiglia reale a Palermo. L’esilio palermitano di Maria Carolina e Ferdinando di Borbone non durò a lungo, perché grazie al generale Ruffo (1744-1827) e anche all’aiuto determinante di Nelson, non indifferente alle richieste di Emma, i Borbone poterono tornare sul trono di Napoli. La riconoscenza di Ferdinando IV verso l’ammiraglio Horatio Nelson, si concretizzò con il conferimento del titolo di duca di Bronte e l’omaggio di tutto il territorio della Ducea di Bronte in Sicilia.

(Durante il Risorgimento e la spedizione dei Mille di Garibaldi, Bronte fu teatro di fatti tragici e ancora oggi controversi, noti come “La Strage di Bronte”) [1] 

Amore e rovina.

Nel 1801, Emma diede alla luce Horatia, figlia di Nelson. La loro relazione, già scandalosa, fu ulteriormente esposta al pubblico giudizio. Sir William morì nel 1803, lasciando a Emma solo una modesta rendita. La sua vendetta si era compiuta. Nel 1805, Nelson morì nella Battaglia di Trafalgar. Emma, devastata dal lutto, fu esclusa dai funerali di stato e le ultime volontà dell’ammiraglio, che chiedevano al Re di prendersi cura di Emma e Horatia, furono totalmente ignorate. Sola, indebitata ed ormai emarginata, Emma fu costretta a vendere la dimora di Wimbledon, la tanto amata “Paradise Merton”, e persino la divisa del suo adorato Nelson. Emma precipitò in un abisso oscuro che la portò a vivere tra i clochard, le uniche persone che non la giudicavano e, a cercare consolazione nel bere e nel gioco d’azzardo, fino a compiere piccoli furti per sopravvivere. Oberata dai debiti, ormai alcolizzata e la bellezza di un tempo sfiorita, morirà a soli cinquant’anni a Calais, in piena solitudine, sopraffatta da quella miseria che la piccola Emily Lyon aveva pensato di aver sconfitto per sempre.

Horatio Nelson.

Eredità di un mito

La storia d’amore tra Lady Hamilton e Horatio Nelson è tra le più celebri e controverse del XVIII secolo. Celebrata in dipinti, romanzi, canzoni e film, continua a ispirare artisti e storici. Emma Hamilton fu molto più di una musa: fu attrice, diplomatica, amante e protagonista di un’epoca.

Bibliografia e Sitografia:

https://neripozza.it/libro/8873059082 di Gilbert Sinoué

https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Greville

https://it.wikipedia.org/wiki/George_Romney

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_del_Nilo_(1798)

https://vitadamuseo.wordpress.com/2017/03/13/la-straordinaria-vita-di-emma-lady-hamilton/

https://vitadamuseo.wordpress.com/2017/03/13/la-straordinaria-vita-di-emma-lady-hamilton/

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_del_Nilo_(1798)

https://it.wikipedia.org/wiki/Borbone_delle_Due_Sicilie


[1]   https://www.storiaverita.org/2024/06/07/pagine-poco-edificanti-del-risorgimento-italiano-la-strage-di-bronte-di-ennore-fancellu/

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